Società di mutuo soccorso: disciplina applicabile
Le società di mutuo soccorso rappresentano un modello di mutualità pura o esclusiva, non potendo in alcun modo svolgere la propria attività sociale verso terzi, neppure in minima parte. Il legislatore della riforma del terzo settore ha inteso considerare le società di mutuo soccorso nella categoria degli enti del terzo settore che “hanno una disciplina particolare”. Specificamente, ove la società di mutuo soccorso non si sia trasformata in associazione del terzo settore, avvalendosi della facoltà riconosciuta dall’art. 43 del Codice del Terzo Settore, la disciplina ad essa applicabile sarà, in primo luogo, la Legge 15 aprile 1886, n. 3818 (c.d. “legge istitutiva”) e sue successive modifiche (ex art. 42 CTS) e, in subordine, le norme del codice civile in materia di società di capitali (anche in forza del richiamo di cui all’art. 3, comma 2, CTS) [nel caso di specie, il Tribunale ne ha tratto la conseguenza della necessità che la società di mutuo soccorso si doti di un collegio sindacale composto da tre membri effettivi e due supplenti, i quali rimangono in carica per tre anni e devono essere scelti tra gli iscritti negli albi professionali individuati con decreto del Ministro della Giustizia o fra i professori universitari di ruolo in materie economiche o giuridiche].
Efficacia delle clausole statutarie sul divieto di cumulo di cariche degli amministratori
La clausola statutaria che, dopo aver previsto il divieto per i componenti degli organi sociali di ricoprire contemporaneamente cariche nelle società partecipate o controllate, stabilisca che l’inosservanza del relativo divieto costituisce causa di decadenza immediata da ogni carica o incarico societario, comporta che la cessazione dalla funzione si determini automaticamente nel momento stesso in cui si verifica il presupposto del cumulo da parte di uno stesso soggetto di una pluralità di cariche. L’immediatezza dell’effetto della decadenza rende quest’ultima insensibile alla successiva rimozione della causa di incompatibilità che l’aveva determinata. Infatti, a fronte dell’intervenuta decadenza, la rimozione della causa di incompatibilità potrebbe valere a rendere il soggetto rieleggibile dall’assemblea dei soci ma non a reintegrarlo nelle funzioni amministrative irreversibilmente cessate.
Esclusione del socio di società di mutuo soccorso
La deliberazione di esclusione di un socio, come quella di revoca di un amministratore, dev’esser redatta e comunicata in modo da riportare in via autosufficiente e chiara quali siano gli addebiti posti a suo fondamento, al fine di consentire al destinatario del provvedimento ablatorio di averne adeguata cognizione e di potervi reagire ovvero di farvi acquiescenza. Pertanto, non è possibile addurre in causa nuove o ulteriori ragioni della delibera espulsiva che già non siano pienamente evincibili dal suo testo. L’esclusione del socio può conseguire soltanto a violazioni gravi e codificate dei doveri che incombano per legge e per contratto sociale, e quindi per statuto, al socio in quanto tale; non avendo ex se rilievo a tal fine violazioni, legali o statutarie, commesse dalla persona fisica del socio in altra sua veste, ad esempio come amministratore o dipendente della società.