Laurea in giurisprudenza con 110 e lode presso l'Università degli studi di Bergamo
Dottorato di ricerca in Diritto Commerciale (XXIX ciclo) presso l'Università degli studi di Brescia.
Avvocato iscritto all'Ordine di Milano.
L’amministratore è responsabile nei confronti dei soci ex art. 2476, comma 6, là dove, mediante una rappresentazione falsa della situazione economico-patrimoniale della società, li abbia indotti a elargire finanziamenti a favore della stessa. In tale ipotesi, il danno sarà pari alle somme che i soci non avrebbero sborsato se fossero stati edotti della reale situazione economico-patrimoniale della società.
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La società di fatto è quella società nella quale sono rinvenibili tutti gli elementi previsti dall’art. 2247 c.c., desumibili anche per fatti concludenti, pur in assenza di contratto sociale scritto e, quindi, di iscrizione nel registro delle imprese. In particolare ne costituiscono elementi essenziali ...[ Continua ]
Il provvedimento che dispone la liquidazione coatta amministrativa non comporta l'interruzione di diritto (c.d. "automatica") dei processi pendenti, stante il mancato rinvio dell'art. 83 TUB all'art. 43, comma 3°, l.f.
L’articolazione delle posizioni giuridiche della SGR, del fondo e dei partecipanti ...[ Continua ]
La ratio dell’art. 2385 c. 3 cc, che attribuisce ai sindaci il compito di iscrivere nel registro delle imprese la cessazione per qualsiasi causa degli amministratori dall'ufficio, deve essere individuata nella mancanza, in tali ipotesi, dell’organo normalmente deputato alla iscrizione delle delibere nel registro delle imprese, ossia gli amministratori.
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Il pregiudizio subito dall'investitore che, a causa di false comunicazioni diffuse al mercato, abbia acquistato e conservato dei warrant a prezzo gonfiato rispetto all'effettivo valore del titolo, va qualificato come "danno diretto" perché incide sul patrimonio del singolo che non agisce in qualità di socio, ma di terzo estraneo alla società.
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La richiesta di revoca dell'amministratore in via cautelare ex art. 700 c.p.c. è inammissibile là dove sia già pendente
un' azione ex art. 2476. ...[ Continua ]
La trasformazione di una snc in srl, quand’anche fondata su una relazione di stima errata in eccesso, non è ex se suscettibile di cagionare un danno ai creditori in quanto il patrimonio della società rimane lo stesso, fosse esso sopravalutato o meno. ...[ Continua ]
La fusione – nel vigore del novellato diritto societario – non determina l’estinzione della società incorporata, né crea un nuovo soggetto di diritto nell'ipotesi di fusione paritaria, ma si risolve in una vicenda meramente evolutivo-modificativa dello stesso soggetto giuridico, che conserva la propria identità, pur in nuovo assetto organizzativo (conf. Cass., sez. un., n. 2637/2006; e 10653/2010)
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In presenza di una clausola statutaria che preveda la decadenza d'ufficio dalla carica qualora il consiglio di amministrazione sia composto da un numero pari di componenti ed essi siano in disaccordo in relazione a decisioni essenziali per la prosecuzione della vita della società, occorre che tale radicale dissenso sia manifestato nelle sedi proprie in cui tali decisioni vanno ex lege prese, vale a dire nel corso delle sedute consiliari ed eventualmente in sede assembleare.
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