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6 Luglio 2014

Richiesta di restituzione di fotocolor originali e obblighi del depositario

La competenza a pronunciarsi in relazione alla domanda di manleva è attratta dalla competenza del Tribunale fallimentare ai sensi dell'art. 24 l. fall. che si applica a tutte le azioni che derivino dal fallimento. In particolare, al concetto di «derivazione» deve attribuirsi l'ampio significato di incidenza sul patrimonio del fallito laddove l'azione sia diretta ad un prelevamento sull'attivo fallimentare che non può attuarsi se non attraverso il procedimento di verifica del passivo. [ Continua ]
12 Febbraio 2017

Nullità del deposito in mala fede e requisito della novità

Non è sufficiente ad integrare mala fede nella registrazione di un segno distintivo la conoscenza da parte del richiedente del limitato uso da parte di altro soggetto, nei confronti del quale abbia anteriormente agito  ...

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12 Febbraio 2017

Abuso di dipendenza economica e storno di dipendenti

La responsabilità da abuso di dipendenza economica - che è un profilo patologico attinente ai contratti di durata in genere e non solo ai rapporti di fornitura - ha natura contrattuale e come tale può essere oggetto di deroga della giurisdizione, pattuita contrattualmente.  ...

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12 Agosto 2014

Competenza e connessione impropria

In materia di proprietà industriale per radicare la competenza -nell'ipotesi di più soggetti chiamata a rispondere del fatto illecito- occorre avere riguardo esclusivamente al fatto lesivo, indipendentemente dal criterio, non richiamato, dell'art. 33 c.p.c., che consente di proporre la controversia innanzi al foro generale di uno dei convenuti, derogando al foro generale degli altri. ... [ Continua ]
12 Febbraio 2017

Rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia in relazione all’interpretazione di denominazioni generiche

Sussiste incertezza interpretativa tale da giustificare il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia ex art. 267 TFEU, se sussista una incompatibilità tra leggi interne che impongano l’obbligo di etichettatura sull’origine (nella specie: della pelle utilizzata negli articoli destinati a circolare sul mercato italiano), ...

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12 Febbraio 2017

Concorrenza sleale e divulgazione di provvedimenti giudiziari

Nell'ambito delle generiche previsioni di cui all’art. 2598 c.c., viene annoverata anche la divulgazione ad iniziativa di parte di provvedimenti giudiziari o la diffusione di notizie relative alla loro emanazione (non a seguito di ordine del giudice ma ad iniziativa della parte interessata). Tale attività viene considerata lecita in generale ...

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12 Febbraio 2017

Contraffazione del marchio che gode di rinomanza e limiti dell’uso parodistico

Vi è concreto rischio di confusione e associazione da parte dei consumatori, nonché di un effetto di dilution di marchi celebri quando è riscontrabile una sostanziale identità dei segni e dei prodotti in asserita contraffazione (nella specie, capi d'abbigliamento che si caratterizzavano per la riproduzione in grande formato e in maniera appariscente di marchi celebri del settore della moda) e vi è l’immediata riconoscibilità da parte dei consumatori sui prodotti contestati dei marchi notori altrui. ...

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12 Febbraio 2017

Proposizione di un’azione giudiziale di risoluzione di un contratto di licenza di marchio proposta solo da alcuni contitolari del diritto

L'azione giudiziale, anche in via d’urgenza, la quale presupponga la risoluzione di diritto (ovvero invochi la risoluzione costitutiva) nei confronti di una parte ritenuta inadempiente nell'ambito di un contratto di licenza di un marchio in comproprietà è ammissibile, in relazione alla legittimazione attiva, solo ove tutti i contraenti comunisti adempienti (ovvero la loro maggioranza) siano concordi nel prendere tale iniziativa processuale ovvero il loro consenso si presuma. ...

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12 Febbraio 2017

Il rischio di confusione ai fini della contraffazione di marchio e in ambito della concorrenza sleale confusoria

Il rischio di confusione si concreta anche nell’ipotesi in cui il pubblico possa credere che i prodotti o servizi provengano dalla stessa impresa o, eventualmente, da imprese collegate. Tale valutazione va compiuta globalmente, ...

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12 Febbraio 2017

Contraffazione di segni distintivi

Quando due segni condividono il cd. "cuore", l'aggiunta di una lettera non è sufficiente a differenziarli in modo rilevante. In particolare, nel determinare se esiste un rischio di confusione per il pubblico, che può consistere anche in un rischio di associazione fra i due segni, devono essere tenuti in considerazione l'affinità tra le attività delle imprese e i prodotti per i quali il marchio è adottato, la circostanza che ...

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