La sentenza costitutiva che tiene luogo del contratto preliminare non concluso ai sensi dell'art. 2392 c.c. non può introdurre varianti al contenuto dello stesso, ma deve integralmente rispecchiare le previsioni negoziali delle parti. In particolare, qualora il contratto preliminare non abbia ad oggetto un'obbligazione realizzabile in maniera diretta dal contraente (nel caso di specie, cessione di un immobile di proprietà della società contraente mediante cessione delle quote sociali di cui la società, stante il divieto di cui all'art. 2474 c.c., non era né sarebbe mai potuta divenire titolare), bensì sia qualificabile come promessa dell'obbligazione del terzo (ad esempio, i soci della società), il contraente non inadempiente è tenuto ad agire con gli ordinari rimedi previsti per l'inadempimento (indennizzo) e non attraverso l'azione costitutiva
ex art. 2392 c.c. che presuppone sempre l'assunzione dell'obbligazione di concludere un contratto mancante allorché il preliminare sia qualificabile come promessa dell'obbligazione o del fatto di un terzo.
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