Per l'azione di ripetizione di indebito è passivamente legittimato solo il soggetto che ha ricevuto la somma che si assume non dovuta.
L’attore che propone la domanda di ripetizione dell’indebito ha l’onere di provare (altro…)
Considerato che per senso letterale delle parole deve intendersi tutta la formulazione letterale della dichiarazione negoziale, in ogni sua parte e in ogni parola che la compone - e non già in una parte soltanto - la sussistenza di elementi letterali tra loro non coerenti contenuti nella stessa clausola contrattuale determina la necessità di ricostruire la volontà delle contraenti, non solo sulla base del dato testuale ma anche per mezzo dei vari canoni ermeneutici di cui agli artt. 1362 e ss. c.c.
Il gradimento dell'acquirente del socio intenzionato a cedere la partecipazione sociale deve essere espressamente pattuito dallo statuto e non può dedursi dall'interpretazione estensiva della clausola di prelazione. Infatti, le clausole di prelazione e gradimento, per quanto entrambe limitative della circolazione delle azioni, devono essere distinte sotto il profilo funzionale come due diverse fattispecie cui si applica diversa disciplina (rispettivamente comma 1 e comma 2 dell'art. 2355-bis c.c.).
Il contratto d'appalto inerente lavori di ristrutturazione dell'immobile ove è svolta l'attività d'impresa non è qualificabile come contratto "stipulato per l'esercizio dell'impresa" ai sensi dell'articolo 2558 del codice civile.
In caso di decreto ingiuntivo ottenuto nei confronti di due debitori, la mancata proposizione dell’opposizione da parte di uno di essi determina (altro…)
In caso di cessione di azienda, il trasferimento dell'attività ceduta con il patto di riservato dominio prima del pagamento integrale del prezzo costituisce inadempimento contrattuale grave e rilevante ex art. 1455 c.c., e ne determina quindi la risoluzione, perché pregiudica gravemente il diritto di garanzia dell'alienante che costituisce l'elemento essenziale nell'equilibrio sinallagmatico delle prestazioni delle parti, onerando, eventualmente, il creditore di un'azione reale di recupero nei confronti del terzo detentore del bene.
La domanda di accertamento dell’intervenuta risoluzione del contratto di cessione di quote rientra senz’altro nella competenza della Sezione Specializzata in materia di impresa ex art.3 secondo comma lett.b) d.lgs. n.168/2003, essendo poi irrilevante ai fini della competenza che, come eccepito dalla convenuta, parte attrice non sia legittimata a svolgere tale domanda in quanto riguardante res inter alios acta, la competenza essendo determinata sulla base della domanda ed a prescindere dalla sua fondatezza. (altro…)
Gli effetti cambiari consegnati dal cessionario al momento della conclusione del contratto per un importo superiore rispetto a quello indicato nello stesso possono costituire prova della controdichiarazione delle parti circa la reale entità del corrispettivo di cessione.
La domanda di inadempimento contrattuale relativa al mancato ottenimento, da parte del cessionario d'azienda, delle autorizzazioni amministrative necessarie per la rivendita di tabacchi e per la ricevitoria, è infondata, in quanto tale mancato adempimento, inter alia, è dipeso non già dalla condotta della società cedente, ma (altro…)
L’accertamento della simulazione è imprescrittibile, tuttavia viene meno il relativo interesse ad agire se i diritti nascenti dal contratto dissimulato si siano nel frattempo prescritti. (altro…)
In forza della disciplina della ripartizione degli oneri probatori spetta al debitore convenuto per la risoluzione o l’adempimento del contratto provare il fatto estintivo, modificativo o impeditivo del diritto una volta che il creditore agente abbia fornito la prova della fonte negoziale o legale del suo diritto e, se previsto, del termine di scadenza, costituita, nella fattispecie dal contratto di cessione di azienda. (altro…)