A fronte della domanda giudiziale di accertamento della liceità dell'esercizio del diritto di recesso per giusta causa asseritamente dovuto ad un complessivo inadempimento della socia amministratrice ai propri doveri di rendicontazione e consultazione della socia ricorrente, incombe sulla socia amministratrice - secondo il consolidato e condivisibile orientamento di cui a Cass. S.U. n. 13533/2001 in tema di azione contrattuale, applicabile anche la presente fattispecie riguardante rapporti di esecuzione del contratto sociale - l'onere della prova del proprio adempimento. (altro…)
Si prescrive in cinque anni ex art. 2949 c.c. il diritto al risarcimento dei danni azionato dall’erede del socio defunto contro i soci superstiti della società in nome collettivo.
Rientra nella nozione di giusta causa che legittima la revoca degli amministratori di società di persone ogni situazione che venga a pregiudicare la gestione sociale.
La prova del valore della quota di liquidazione del socio escluso in una società di persone grava sul socio richiedente in conformità al principio generale per cui ogni qualvolta un soggetto agisce in giudizio
per far valere un diritto di credito ha l’onere (altro…)
Indipendentemente dal nomen iuris utilizzato dalle parti per definire un contratto, al fine di identificare in un complesso eterogeneo di beni la natura aziendale ai sensi dell'art. 2555 c.c., è sufficiente che in esso rilevi anche un mero residuo di organizzazione, dal quale sia comunque possibile desumere la potenzialità produttiva del tutto. (altro…)
Costituisce principio indefettibile della disciplina societaria, anche con riferimento alle società di persone, pur dotate di autonomia patrimoniale imperfetta, la distinzione tra il patrimonio del socio e il patrimonio di cui è titolare la società, talché il socio, come tale, non è titolare in proprio del secondo nè può disporne in proprio (altro…)
Nel giudizio instaurato dall'opposizione all'esclusione di un socio da una società di persone ex art.2287 c.c. il Tribunale non è limitato a un mero controllo di legittimità bensì può esercitare un controllo di merito e può verificare (altro…)
E' legittimo il provvedimento cautelare di allontanamento del socio-amministratore dalla sede sociale quando risulti che questo ha posto in essere delle condotte distrattive confermate da ammanchi nella contabilità, poiché in tal caso si può formulare una prognosi sfavorevole (altro…)
Del risarcimento del danno derivante da un accertamento dell'Agenzia delle Entrate è tenuto a rispondere il socio accomandatario a cui spetta l'amministrazione della società ex art. 2318 c.c., costituendo il danno una conseguenza diretta dell'attività di gestione a lui riconducibile.
La struttura del diritto azionato dal socio amministratore di una società in nome collettivo contro l’altro socio amministratore a titolo di danno personale e diretto, e quindi la sua natura di azione di responsabilità del socio ad instar dell’art. 2395 c.c. (altro…)
Ogni qualvolta sia adottato nei confronti di un socio un provvedimento di carattere ablativo o sanzionatorio (sia esso la revoca dall'amministrazione ovvero la sanctio maxima dell’esclusione dalla società), la relativa decisione deve contenere in sé le ragioni (altro…)
Poiché il rimedio di cui all'art. 2259 c.c. rappresenta «un’estrema ratio» all'interno della disciplina delle società di persone, soltanto un «pericolo realmente imminente ed irreparabile» può giustificare la revoca immediata, in via cautelare, della facoltà di amministrare la società (altro…)