La limitazione dei poteri gestori alla ordinaria amministrazione va interpretata non nel senso che essa assume nel diritto generale delle persone fisiche, di impedimento ad operazioni dispositive o comunque non meramente conservative, bensì considerando che l'esercizio dell’impresa –in forma o meno associata- presuppone necessariamente il compimento di una serie continua di atti di investimento, acquisto, cessione e finanziamento e fondando quindi la distinzione con gli atti di straordinaria amministrazione sulla relazione in cui il singolo atto si pone con la gestione normale della specifica impresa oggetto del giudizio. (altro…)
In caso di clausola compromissoria che devolva ad un collegio arbitrale la decisione delle controversie, la tempestività dell'impugnazione di una delibera deve valutarsi avendo riguardo al deposito di istanza di nomina degli arbitri, e non alla costituzione del collegio arbitrale e men che meno allo scambio del primo scritto difensivo, poiché esso suppone che il collegio arbitrale si sia insediato.
È tenuto a risarcire il danno l’organo amministrativo che continua ad esercitare l’attività di impresa nel momento in cui il patrimonio netto della società è divenuto negativo. Nel caso di specie, gli amministratori (altro…)
La delibera (o la decisione dei soci) di approvazione del bilancio assunta dall'assemblea di una società di capitali senza previa comunicazione e acquisizione del parere del collegio sindacale, richiesti ai sensi dell'art.2429 c.c., è annullabile. Non ha alcuna rilevanza il fatto che tali mancanze siano conseguenza dall'assenza del collegio sindacale, neppure se tale assenza sia riconducibile all'impossibilità di individuare soggetti disponibili ad accettare la carica di sindaco e/o dall'impossibilità di nominare il collegio sindacale dovuta all'atteggiamento ostruzionistico dei soci di minoranza (anche qualora l'impugnante sia fra di essi annoverabile). (altro…)
Non è addebitabile agli amministratori la responsabilità per aver illecitamente proseguito l'attività in modo eccedente la conservazione dell'integrità e del valore del patrimonio ex articolo 2485 del codice civile in presenza di capitale sociale interamente eroso – e quindi per non aver accertato senza indugio una causa di scioglimento ex articolo 2485 del codice civile – se l'erosione (altro…)
L’onere di provare l’effettività dei crediti dei soci grava sulla società convenuta, sulla scorta dei principi generali processual civilistici e, in particolare, in applicazione dei principi di vicinanza della prova e di divieto di probatio diabolica, in ordine alla dimostrazione del fatto negativo.
E' invalida la delibera di s.r.l. per difetto di quorum costitutivo previsto dallo statuto nell'ipotesi in cui, in presenza di un legittimo rappresentante comune della comunione ereditaria, tale rappresentante (altro…)
In materia di clausole di garanzia accessorie a contratti di compravendita di quote sociali, l'impegno assunto dal cedente di rifondere la target relativamente ad ogni pretesa fiscale e contributiva antecedente la data di cessione di quote, anche se derivante da avvisi di accertamento notificati successivamente alla cessione di quote, non obbliga la target medesima alla litis denuntiatio. Pertanto, in assenza di esplicita previsione contrattuale in tal senso, la società target potrà pretendere di essere manlevata dal cedente di quote anche se non gli aveva dato conto dell'avvenuta notificazione dell'avviso di accertamento fiscale.
In una società semplice composta da due soci, il dissidio insanabile tra i consociati può configurare un’ipotesi di scioglimento ex art. 2272, n. 2, c.c. solo qualora impedisca alla società di funzionare e perseguire l’oggetto sociale. Infatti il socio (altro…)
Nel soppesare comparativamente il pregiudizio del socio impugnante e quello della società – ex articolo 2378, comma quarto, del codice civile, nell'ambito della domanda cautelare di sospensione dell'esecuzione della deliberazione assembleare contestualmente impugnata – allorché venga sospesa una deliberazione recante trasferimento della sede sociale e nomina dell'organo amministrativo monocratico, appena insediatosi nella carica, non emerge alcun significativo pregiudizio a danno della società.