L’applicazione di una clausola penale che determinerebbe una liquidazione di un importo spropositato è manifestamente iniqua e, in quanto tale, giustifica l’intervento giudiziale in funzione di garanzia del giusto equilibrio degli opposti interessi.
La buona fede, che costituisce un autonomo dovere giuridico ed è espressione di un generale principio di solidarietà sociale, applicabile sia in ambito contrattuale, sia in quello extracontrattuale, costituisce uno strumento per il giudice atto a controllare, anche in senso modificativo o integrativo, lo statuto negoziale, in funzione di garanzia del giusto equilibrio degli opposti interessi.