La delibera di riduzione di capitale di s.r.l. con correlativa autorizzazione ai soci di prelevare pro quota una ingente porzione, avvenuta in una situazione di incipiente dissesto e comunque di conclamata perdita e crisi economico-finanziaria, con contestuale operazione di rimborso del capitale sociale ‘esuberante’ ai soci non ha alcuna ragionevole giustificazione che non sia quella di un’ulteriore appropriazione di somme indisponibili della società a danno dei creditori pubblici e privati; e questo anche a prescindere dalla presenza o meno di opposizioni di creditori ex art. 2445 co. 3° c.c.