La riproduzione senza autorizzazione dell’autore di numerosi parti di un libro, seppur tutte circoscritte ad un solo capitolo del libro e seppur con variazioni lessicali o sintattiche marginali, viola i diritti – sia di utilizzazione economica che morali – dell’autore, il quale ha il diritto esclusivo di riprodurre e commercializzare l’opera, nonché di rivendicarne la paternità. L’art. 70 della l.d.a. contempera la libertà di manifestazione del pensiero con il diritto dell’autore all’utilizzo dell’opera e comprime il diritto esclusivo di quest’ultimo per finalità espressamente individuate e cioè: uso di critica o di discussione; uso d’insegnamento o di ricerca scientifica. Non rientra tra le ipotesi individuate dall’art. 70 l.d.a. la riproduzione avente finalità – commerciali – diverse da quelle che rendono possibile la compressione dei diritti esclusivi e che si pone in concorrenza con il mercato riservato agli autori. Il requisito della creatività non va inteso come originalità e novità assoluta, e non è costituito dall’idea in sé, ma dalla forma della sua espressione di modo che la stessa idea può essere alla base di diverse opere che sono o possono essere diverse per creatività soggettiva. Le diverse modalità di espressione e di organizzazione del lavoro possono conferire creatività anche alle medesime idee.