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Concorrenza sleale e divulgazione di provvedimenti giudiziari
Nell’ambito delle generiche previsioni di cui all’art. 2598 c.c., viene annoverata anche la divulgazione ad iniziativa di parte di provvedimenti...

Nell'ambito delle generiche previsioni di cui all’art. 2598 c.c., viene annoverata anche la divulgazione ad iniziativa di parte di provvedimenti giudiziari o la diffusione di notizie relative alla loro emanazione (non a seguito di ordine del giudice ma ad iniziativa della parte interessata). Tale attività viene considerata lecita in generale (altro…)

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Contraffazione del marchio che gode di rinomanza e limiti dell’uso parodistico
Vi è concreto rischio di confusione e associazione da parte dei consumatori, nonché di un effetto di dilution di marchi...

Vi è concreto rischio di confusione e associazione da parte dei consumatori, nonché di un effetto di dilution di marchi celebri quando è riscontrabile una sostanziale identità dei segni e dei prodotti in asserita contraffazione (nella specie, capi d'abbigliamento che si caratterizzavano per la riproduzione in grande formato e in maniera appariscente di marchi celebri del settore della moda) e vi è l’immediata riconoscibilità da parte dei consumatori sui prodotti contestati dei marchi notori altrui. (altro…)

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Inibitoria per contraffazione di marchio
La marcatura “SE” su determinati bene sta a significare la loro teorica commerciabilità (per livello qualitativo) nello Spazio Europeo, ma...

La marcatura "SE" su determinati bene sta a significare la loro teorica commerciabilità (per livello qualitativo) nello Spazio Europeo, ma non attesta un consenso del produttore in tal senso, che deve riguardare in concreto il prodotto commerciato.  

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Il valore dell’avviamento nel caso di cessione di ramo d’azienda
Il minor valore dell’avviamento di un ramo d’azienda oggetto di cessione non può essere ricondotto ad un vizio della cosa...

Il minor valore dell'avviamento di un ramo d'azienda oggetto di cessione non può essere ricondotto ad un vizio della cosa di cui all'art. 1490 c.c. per il quale può essere esercitata l'azione di riduzione del prezzo. Pertanto, (altro…)

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Marchio debole di prodotto farmaceutico, capacità distintiva e rischio confusorio
In caso di marchio “debole” riferito a un prodotto farmaceutico, è sufficiente la sussistenza di differenze minime tra detto segno...

In caso di marchio “debole” riferito a un prodotto farmaceutico, è sufficiente la sussistenza di differenze minime tra detto segno distintivo e altro marchio, relativo a un prodotto concorrente, per escludere che esista il rischio di confusione fra i due e, pertanto, che (altro…)

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Riproduzione del marchio nel domain name
In tema di tutela del marchio ed altri segni distintivi in internet, la riproduzione integrale e pedissequa nel domain name...

In tema di tutela del marchio ed altri segni distintivi in internet, la riproduzione integrale e pedissequa nel domain name di un segno registrato, anche con l’aggiunta di insignificanti variazioni, costituisce violazione dei diritti spettanti sul marchio in relazione all’art. 22, comma 1 c.p.i.

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Confondibilità dei segni e notorietà nel preuso del marchio
Il fatto lesivo del diritto dell’attore – che, secondo il sesto comma dell’art 120, integra il criterio del forum commissi...

Il fatto lesivo del diritto dell’attore – che, secondo il sesto comma dell’art 120, integra il criterio del forum commissi delicti - è ravvisabile in tutte le ipotesi di violazione dei diritti patrimoniali attribuiti al titolare del diritto di proprietà industriale, quali, a titolo esemplificativo, gli atti di fabbricazione, commercializzazione, importazione, uso del bene prodotto in contraffazione e quelli che comunque si sostanziano nell’attuazione dell’oggetto della privativa o sono diretti a trarne profitto. (altro…)

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Obbligo di buona fede nell’interpretazione di un contratto di franchising
Coma la Suprema Corte ha ripetutamente ribadito, “l’obbligo di buona fede oggettiva o correttezza costituisce un autonomo dovere giuridico, espressione...

Coma la Suprema Corte ha ripetutamente ribadito, "l'obbligo di buona fede oggettiva o correttezza costituisce un autonomo dovere giuridico, espressione di un generale principio di solidarietà sociale che, nell'ambito contrattuale, implica un obbligo di reciproca lealtà di condotta che deve presiedere sia all'esecuzione del contratto che alla sua formazione ed interpretazione" (Cass. 5348/2009). La buona fede (altro…)

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Clausole contrattuali nel franchising e violazione dell’obbligo di buona fede da parte dell’affiliante
L’obbligo di buona fede oggettiva o correttezza costituisce un autonomo dovere giuridico, espressione di un generale principio di solidarietà sociale...

L’obbligo di buona fede oggettiva o correttezza costituisce un autonomo dovere giuridico, espressione di un generale principio di solidarietà sociale che, nell’ambito contrattuale, implica un obbligo di reciproca lealtà di condotta a presidio (altro…)

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Violazione del contratto di franchising da parte dell’affiliante e obbligo di buona fede
In tema di contratto di franchising, costituisce atto di concorrenza sleale la condotta tenuta dall’affiliante che commercializzi i beni in...

In tema di contratto di franchising, costituisce atto di concorrenza sleale la condotta tenuta dall’affiliante che commercializzi i beni in canali dove vengano venduti a prezzi notevolmente inferiori a quelli imposti all’affiliato, togliendo ogni competitività e distruggendo l’immagine di esclusività che avrebbe dovuto essere assicurata per la salvaguardia, non solo dell’interesse della controparte, ma dell’immagine stessa del prodotto, di per sé idonea a far venire meno la collaborazione nell’interesse reciproco dei contraenti, che costituisce caratteristica essenziale del contratto. (altro…)

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Contratto di franchising, buona fede e concorrenza sleale
In tema di contratto di franchising, costituisce atto di concorrenza sleale la condotta tenuta dall’affiliante che commercializzi i beni in...

In tema di contratto di franchising, costituisce atto di concorrenza sleale la condotta tenuta dall’affiliante che commercializzi i beni in canali dove vengano venduti a prezzi notevolmente inferiori a quelli imposti all’affiliato, togliendo ogni competitività e distruggendo l’immagine di esclusività che avrebbe dovuto essere assicurata per la salvaguardia, non solo dell’interesse della controparte, ma dell’immagine stessa del prodotto, di per sé idonea a far venire meno la collaborazione nell’interesse reciproco dei contraenti, che costituisce caratteristica essenziale del contratto. (altro…)

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Cessione del ramo d’azienda, patto di non concorrenza e utilizzo del marchio
La violazione del patto di non concorrenza a seguito di cessione del ramo d’azienda costituisce sia un illecito contrattuale, per...

La violazione del patto di non concorrenza a seguito di cessione del ramo d’azienda costituisce sia un illecito contrattuale, per violazione della clausola contrattuale, sia un illecito extracontrattuale (altro…)

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