Integra un’ipotesi di concorrenza sleale c.d. denigratoria la condotta dell’imprenditore che, con carattere di sistematicità, asserisca nei confronti della clientela – per il tramite del personale alle sue dipendenze – l'incompatibilità fra il proprio macchinario e un componente prodotto da un’altra impresa concorrente. (altro…)
La falsa informazione destinata alla generalità dei consumatori e avente carattere di sistematicità e diffusività, contenuta nel manuale di istruzioni del prodotto o fornita, nel contesto di negozi “monomarca”, dagli addetti alle vendite del medesimo, (altro…)
Ai sensi dell’art. 5, primo comma n. 3 reg. (CE) n 44/2001, richiamato dalla L n 218/1995, e con particolare riferimento alle applicazioni per social media, sussiste la giurisdizione del giudice italiano quale giudice del luogo in cui si assume essere stato violato l’interesse protetto, in quanto (altro…)
In tema di storno di dipendenti, sul piano oggettivo, il discrimen tra natura fisiologica e lecita dello stesso e condotta sleale va individuato nell'intensità lesiva del comportamento. Lo storno è illecito ove il concorrente sleale si appropri di risorse umane altrui con (altro…)
In tema di concorrenza sleale, il luogo di commissione dell'illecito, rilevante ai fini dell'individuazione del giudice competente per territorio, ex art. 20 c.p.c., non è quello in cui l'attore ha la sua sede, ma quello in cui (altro…)
Il discrimen tra natura fisiologica e lecita dello storno del dipendente e condotta sleale va individuato nell'intensità lesiva del comportamento. Lo storno è illecito ove il concorrente sleale si appropri di risorse umane altrui con (altro…)