La clausola compromissoria contenuta in uno statuto societario è opponibile anche agli eredi che hanno acquistato la titolarità di una quota del finanziamento soci in seguito a successione mortis causa del precedente titolare, anche se costui abbia perso la qualità di socio al momento dell'apertura della successione.
Il patto di prelazione non trova applicazione al trasferimento di partecipazioni tra le parti del negozio fiduciario e in particolare in relazione al negozio di retrocessione della partecipazione societaria dal fiduciario al fiduciante. Tale deroga si estende anche al caso in cui la quota sia oggetto di retrocessione di una cessione simulata.
Non può tuttavia essere accolta l'istanza di sequestro giudiziario della quota che è stata ceduta al socio a seguito dell'esercizio del diritto di prelazione, se l'istante non formula alcuna domanda risarcitoria nei confronti del socio, né fornisce alcun elemento di prova in ordine al periculum.
Al fallimento della società che agisce per la responsabilità della società di revisione non può essere opposta la clausola del contratto di incarico di revisione che determina una deroga alla giurisdizione competente. (altro…)
Sono indiscutibilmente irrilevanti ai fini risarcitori gli addebiti di carattere formale quali quelli in ordine al regolare svolgimento delle assemblee sociali e al puntuale rispetto del diritto di ispezione dei soci. (altro…)
La legittimazione a richiedere la misura cautelare tipica di revoca degli amministratori di s.r.l. spetta in via esclusiva ai soci e dunque non può essere esercitata dagli eredi di un socio, che siano state legittimamente esclusi - in pendenza di procedimento cautelare - ai sensi di una disposizione statutaria.
Il sequestro di una fonte di prova documentale ai sensi dell'art. 670 c.p.c. può essere concesso solo se venga esplicitato, anche al fine di valutare la coincidenza soggettiva fra i destinatari del sequestro e quelli della causa di merito, a sostegno di quale successiva azione il mezzo di prova sarà prodotto (altro…)
Il soggetto legittimato passivo di una richiesta di pagamento della quota di liquidazione spettante a uno dei soci allo scioglimento del rapporto sociale è certamente la società, ma nel caso di una società di persone e tanto più di una società di fatto il contraddittorio deve ritenersi correttamente instaurato anche con la citazione di tutti gli altri soci.
L'esercizio del diritto di recesso e la conseguente perdita della qualità di socio, da parte di colui che ha precedentemente impugnato una delibera assembleare non comporta la cessazione della materia del contendere (che si avrebbe solo con l'avverarsi delle richieste dell'una o dell'altra parte), ma la sopravvenuta carenza di interesse e dunque una carenza di legittimazione. (altro…)
Non costituisce vizio del procedimento assembleare la mancata partecipazione all'assemblea dei membri del consiglio di amministrazione. (altro…)
Qualora l'amministratore della società sia defunto, l'azione di responsabilità si propone nei confronti degli eredi, anche se questi hanno accettato con beneficio di inventario. Nei loro confronti deve essere emessa l'eventuale pronuncia di condanna al pagamento dell'intero debito ereditario, salvo a contenere la responsabilità nei limiti dell'eredità ricevuta.
Gli eredi sono parti processuali anche se hanno accettato con beneficio d'inventario e dunque su di loro personalmente incombono le spese giudiziali.