In una società a responsabilità limitata non può essere preclusa al socio fiduciario la partecipazione all'assemblea per il solo fatto che il vero socio sarebbe altro soggetto. (altro…)
Deve ritenersi ammissibile in un procedimento cautelare di sequestro conservativo l'intervento (ad adiuvandum societatis) del creditore della società convenuta (nella specie: il sottoscrittore di un prestito obbligazionario), in quanto volto a tutelare il proprio interesse a non veder diminuita la propria garanzia generica data dal patrimonio sociale.
L'apertura di una procedura di concordato preventivo non è incompatibile con il sequestro conservativo dei beni della società debitrice, essendolo piuttosto il successivo pignoramento e l'esecuzione.
Per l'attivazione del procedimento ai sensi dell'art. 2409 c.c. è onere del ricorrente dimostrare la sussistenza del requisito dell'attualità del danno o del pericolo di danno degli atti di gestione oggetto di denuncia al Tribunale. (altro…)
Il termine quinquennale di prescrizione previsto dall’art. 2949, c. 2, c.c. per l’esercizio dell’azione di responsabilità ex art. 2394 c.c., da ritenersi analogicamente applicabile alle s.r.l., decorre dal momento in cui il patrimonio sociale risulta insufficiente alla soddisfazione delle pretese creditorie. (altro…)
Il socio di s.r.l. non ha azione per il risarcimento del danno subito dalla società in conseguenza dello svolgimento di un incarico professionale da questa conferito, in ragione della distinta soggettività giuridica che va riconosciuta all’uno e all’altra.
Salvo diversa previsione statutaria la irregolarità nell'amministrazione di una società in accomandita semplice costituisce giusta causa di revoca dell'amministratore, ma non un grave inadempimento del contratto sociale tale da giustificare l'esclusione del socio dalla società.
Al fallimento della società che agisce per la responsabilità della società di revisione non può essere opposta la clausola del contratto di incarico di revisione che determina una deroga alla giurisdizione competente. (altro…)
L'usufruttuario di una partecipazione sociale deve astenersi da comportamenti che possano arrecare ingiusto danno al nudo proprietario della quota ed in particolare da modi di esercizio del diritto di voto che possano compromettere la conservazione del valore economica della partecipazione in società, esponendosi altrimenti al rischio di estinzione dell'usufrutto nonché all'azione risarcitoria del proprietario leso. (altro…)
Le irregolarità oggetto di denunzia ai sensi dell'art. 2409 c.c. devono essere intese nel senso di violazione di doveri che, per legge o per statuto, gravano sugli amministratori in funzione della gestione e devono comunque attenere alla legittimità della stessa, quand'anche in termini di ragionevolezza e prudenza minime esigibili, e non investire l'opportunità o la convenienza di scelte imprenditoriali ed economiche.