La natura contrattuale del lodo irrituale non può ritenersi ostativa dell'iscrizione dello stesso al Registro delle imprese, posto che, da un lato, l'art. 34 del d.lgs n. 5/2013 al comma 5bis equipara, quanto all'iscrizione al Registro delle imprese, il lodo alla sentenza, senza distinzione tra lodo rituale e irrituale, dall'altro, (altro…)
Nel giudizio di opposizione contro la delibera di esclusione del socio, il ricorrente ha l'onere di enunciare non solo l'oggetto, ma anche le ragioni di ciò che egli chiede. Nonostante la società (altro…)
In una fattispecie di acquisto di azioni di una banca a prezzo "gonfiato" (e dunque non rispondente al valore effettivo del titolo) a causa delle false comunicazioni sociali emesse dall'istituto di credito, può ben reputarsi che l'investitore che abbia acquistato a prezzo sopravvalutato abbia conseguito fin da subito una lesione patrimoniale, (altro…)
La revoca del liquidatore per giusta causa ex art. 2487 comma 4 c.c. deve essere richiesta tramite l’attivazione di un procedimento contenzioso e non di volontaria giurisdizione, dovendosi realizzare un contraddittorio pieno circa la sussistenza della giusta causa di revoca.
Il reclamo avverso un provvedimento di sequestro giudiziario di un ramo d'azienda, emesso a cautela della proponenda azione di simulazione del contratto di cessione dello stesso, è meritevole di accoglimento (altro…)
Non costituisce illegittima mutatio libelli l'allegazione di un diverso titolo di proprietà (nella specie, successorio in luogo del diritto di proprietà, invero solo simulata) per l'esercizio dei diritti inerenti alla quota di partecipazione in una società in accomandita. (altro…)
Il pregiudizio subito dall'investitore che, a causa di false comunicazioni diffuse al mercato, abbia acquistato e conservato dei warrant a prezzo gonfiato rispetto all'effettivo valore del titolo, va qualificato come "danno diretto" perché incide sul patrimonio del singolo che non agisce in qualità di socio, ma di terzo estraneo alla società.
E’ legittima l’introduzione a maggioranza assembleare di una clausola di esclusione del socio ai sensi dell'art. 2473-bis.
E' legittima l'introduzione a maggioranza assembleare di una clausola di covendita forzata in uno statuto di s.r.l. che obblighi i soci di minoranza, che non intendano esercitare il diritto di prelazione ad essi spettante, a cedere a terzi acquirenti (altro…)